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In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche di un’acqua di qualità.
L’acqua si sa, è vita: basti pensare che il fabbisogno idrico giornaliero da parte di un adulto si aggira intorno ai 2 litri d’acqua al giorno, e che se questa quantità non viene assunta regolarmente, l’organismo può andare incontro a tutta una serie di problemi, alcuni anche molto gravi. Se è ormai assodato che la quantità di acqua da bere ogni giorno è molto importante, c’è da dire che anche la qualità di ciò che beviamolo lo è! Non tutte le acque sono uguali, e spesso capire quello che c’è scritto sull’etichetta delle varie bottiglie non è affatto semplice. Se anche tu stai cercando di conoscere meglio tutti i fattori da considerare nella scelta dell’acqua, sei nel posto giusto: in questo articolo abbiamo deciso di elencare in modo approfondito quali caratteristiche deve avere l’acqua da bere, così da aiutarti a scegliere più consapevolmente quale acqua minerale consumare per integrare la dieta e quale invece scartare. Alla fine di questa pagina, termini come residuo fisso, pH e durezza non saranno più un mistero: scopri insieme a noi il loro significato e impara a riconoscere tutti i tipi di acqua presenti sul mercato.
In bottiglia o del rubinetto
In Italia, nonostante un’ottima qualità dell’acqua fornita dal servizio idrico pubblico, la maggioranza delle persone consuma acqua in bottiglia. In questa guida perciò, ci concentreremo proprio sull’analisi di questa seconda tipologia di acqua, tornando a ribadire ancora una volta che la scelta di consumare acqua del rubinetto è comunque sicura e qualitativamente paragonabile.
Quando si parla di acqua minerale, la legge è molto chiara: possono definirsi “minerali” solamente le acque che originano da sorgenti naturali o falde sotterranee, e che possiedono caratteristiche compatibili con la salute, così come stabilità dall’Unione Europea. Se hai interesse ad approfondire l’argomento, la legge di riferimento è il d.l. 176 8 ottobre 2011.
Per essere legale, l’acqua venduta in bottiglia deve essere confezionata mantenendo le medesime caratteristiche presenti alla sorgente, e non può essere trattata chimicamente in alcun modo. L’unica modifica ammessa, come avrai immaginato, è l’aggiunta di anidride carbonica per trasformarla in acqua frizzante o leggermente frizzante.
Una volta superate tutta una serie di analisi chimico-fisiche, l’acqua è pronta per essere immessa in commercio. Ecco che quindi ad ogni bottiglia verrà apposta l’etichetta contenente tutte le informazioni importanti, che ti spieghiamo subito nei paragrafi successivi.
Caratteristiche dell’acqua da bere
Ogni acqua presenta caratteristiche uniche che la rendono più o meno compatibile con i nostri gusti, ma anche con la nostra salute. Sapere leggere in modo corretto l’etichetta dell’acqua è un ottimo modo per capire quale sia l’acqua più idonea alle necessità del nostro organismo, così da poter provvedere in modo responsabile alla prevenzione di patologie o problemi legati al consumo di liquidi. Una conoscenza approfondita del tema è molto importante anche per tutte quelle mamme indecise su quale tipologia di acqua minerale offrire al proprio piccolo. Per avere un’idea più specifica di quali caratteristiche debba avere una buona acqua, dovremo tenere conto di
-residuo fisso
-pH
-sostanze disciolte
-durezza
-termine di conservazione
Vediamo subito più da vicino ciascuno di questi termini.
Residuo fisso
Sicuramente avrai già sentito parlare di residuo fisso. Questo termine è molto discusso in quanto viene spesso utilizzato a sproposito a fini di marketing, allontanando però i meno esperti da una vera conoscenza del significato che si lega ad esso. Per fare chiarezza, occorre quindi subito specificare che per “residuo fisso” si intende la quantità di minerali che, dopo aver fatto evaporare un litro d’acqua a 180°C, si depositano sul fondo del contenitore. In base a tale valore, espresso in mg/L, è possibile suddividere le varie tipologie di acque in 4 categorie principali:
-Acqua poco mineralizzata, residuo fisso <50 mg/L. Questa tipologia di acqua è ideale per proteggere i reni dall’affaticamento e per tutelare la salute dei bambini appena nati. Le acque con basso residuo fisso sono anche indicate nelle diete povere di sodio.
-Acqua oligominerale, residuo fisso <500 mg/L. Si tratta della tipologia di acqua più diffusa in commercio, ideale per fornire un giusto apporto di minerali e svolgere una buona funzione diuretica. Contiene, sul totale, ancora una quantità di sodio ritenuta leggera.
-Acqua mediamente minerale, con residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/L. Questa tipologia è indicata per chi pratica attività sportiva poiché ricca di sali minerali che vanno a perdersi con la sudorazione.
-Acqua minerale forte, con residuo fisso superiore a 1500 mg/L. Quest’acqua è normalmente prescritta dal medico per ottemperare a funzioni terapeutiche. Attenzione! Non esiste un residuo fisso migliore di altri, né un valore unico indicato per tutti. Ciascuno dovrà e potrà, in base alle proprie esigenze scegliere il tipo di acqua più idoneo per la propria salute.
Sostanze disciolte e pH
Leggendo l’etichetta ti sarà poi capitato di imbatterti nei termini sostanze disciolte e pH. Vediamoli entrambi più nel dettagli.
Con la dicitura sostanze disciolte, si indica la tipologia e la percentuale di sali minerali presenti nell’acqua, così come sono rilevate dall’organismo di ricerca demandato per effettuare le analisi chimico-fisiche.
Con il termine pH invece, si fa riferimento al grado di acidità dell’acqua analizzata. Un’acqua con pH > 7 è considerata alcalina, ed è perfetta per chi soffre di acidità di stomaco. Un’acqua con pH =7 è invece considerata neutra, mentre un’acqua con pH < 7 è considerata acida ed è indicata per chi ha problemi a digerire dopo i pasti. Queste informazioni sono molto utili per capire se una tipologia di acqua possa influire in modo positivo sulla tua dieta e sulle tue abitudini, o se al contrario faresti meglio a sceglierne una con percentuali diverse di sostanze al suo interno. Se sei interessato ad approfondire questi aspetti, il consiglio è quello di chiedere una consulenza al tuo medico di base, magari facendogli analizzare i risultati degli ultimi esami medici effettuati.
Durezza
Anche la durezza è un valore molto importante per capire se un’acqua possa risultare idonea o meno all’integrazione della nostra dieta e per l’idratazione. Questo valore è indicato sull’etichetta in gradi francesi, con la lettera °F, e sta ad indicare la quantità di calcio e magnesio (calcare) presente nell’acqua alla fonte. Le acque italiane si dividono indicativamente in queste categorie
-acque molto dolci, durezza inferiore a 7°F
-acque dolci, durezza tra 7°F a 14° F
-acque mediamente dure, durezza tra 14°F e 22°F
-acque discretamente dure, durezza tra 22°F a 32°F
-acque dure, durezza tra 32°F e 54°F
-acque molto dure oltre i 54°F.
Dal punto di vista della salute, non ci sono problemi se un’acqua risulta più o meno dura. Basta che il suo valore sia compreso indicativamente tra 15 °F e 50 °F. Ricordiamo che un’acqua molto dura, se bevuta per tutto l’arco di una vita, potrebbe risultare potenzialmente pericolosa per i reni, dando vita a calcoli renali. Termine di conservazione Anche questa indicazione è molto importante per capire se l’acqua che ti trovi di fronte conservi ancora tutte le sue caratteristiche originarie o se, al contrario, sia andata incontro a eventuali processi di degradamento. In generale, è interessante sapere che la durata ottimale per un’acqua contenuta all’interno delle bottiglie di vetro è di circa 2 anni, mentre quella dell’acqua tenuta nella plastica si accorcia a 18 mesi. Qualunque sia l’involucro dell’acqua che acquisti, il consiglio è sempre quello di conservarla in un luogo buio, fresco e asciutto. La luce del sole infatti, soprattutto se a contatto con la plastica, può causare un più rapido decadimento della qualità dell’acqua.
Tipologie di acqua
A ciascuno la sua acqua: non esiste, come anticipato, una formula ideale per tutti. In base alle percentuali di minerali contenuti nelle varie acque potrai capire facilmente quale sia quella più adatta a te. Fai sport? Hai difficoltà digestive? Nessun problema: seguendo le nostre indicazioni capirai in pochissimi passaggi quale sia l’acqua migliore per te
Acqua ricca di sodio, con 200 mg/L o più di questo minerale. L’acqua di questo tipo è indicata per chi pratica attività sportiva. Si tratta di una composizione ideale per reintegrare i sali minerali dispersi con la sudorazione. Deve essere alternata con acque oligominerali per garantire un apporto di sostanze equilibrato.
Acqua povera di sodio o iposodica, ovvero con meno di 20mg/L di questo minerale. È ideale per chi ricerca più drenaggio e vuole ottenere velocemente effetto diuretico. Acqua solfata L’acqua ricca di solfati (>200 mg/L) è indicata per chi presenta disfunzioni a livello intestinale. Quando è il cloruro ad essere presente in queste concentrazioni, l’acqua risulta ideale per riequilibrare importanti organi come il fegato e l’intestino.
Anche le acque ricche di magnesio, ovvero con circa 50 mg/L di questo minerale, sono indicate per contrastare la comparsa di alcuni disturbi fastidiosi come i crampi, ma anche per aumentare i livelli di concentrazione e limitare i fenomeni di apatia.
Infine, esistono anche alcune tipologie di acqua indicate per chi presenta carenza di ferro. Queste ultime sono dette acque ferruginose e tornano utili per contrastare patologie come ipertiroidismo e anemia.
Acqua calcica.
Quando la percentuale di calcio è superiore a 150 mg/L, si parla di acque calciche. Queste ultime sono indicate per integrare i livelli di questo importantissimo minerale nell’organismo di coloro che presentano carenze, dovute a patologie o all’avanzare dell’età. Le acque calciche aiutano chi soffre di osteoporosi, ma sono indicate anche per i bambini piccoli. Oltre a queste importanti funzioni, il calcio riesce anche ad aiutare le donne in gravidanza a sentire più energia. Infine, stimola il fegato e i reni a funzionare al meglio.
Nitrati e nitriti
Questi valori sono altrettanto importanti nella scelta dell’acqua da bere. La concentrazione di nitriti e nitrati è uno specchio della purezza dell’acqua alla sorgente e ci aiutano a capire se quella che abbiamo di fronte sia un’acqua effettivamente pura.
I nitrati sono sostanze presenti naturalmente nell’ambiente, e sono composti inorganici costituiti principalmente da due gas, ovvero l’azoto e l’ossigeno. Di per sé, un nitrato non è dannoso per la salute. Se però la quantità di queste sostanze diventa superiore a una certa soglia, significa che l’ambiente in cui sgorga l’acqua è inquinato.
Quando i nitrati si trasformano in nitriti, per via di specifiche condizioni di temperatura e pH, allora si può incorrere in un’acqua potenzialmente pericolosa.
Grazie al decreto legislativo 31/2001 la legge italiana ha stabilito che l’acqua in commercio non possa assolutamente contenere più di 0,5 mg/L di nitriti. Per quanto riguarda i nitrati, la soglia massima ammessa è di 45 mg/L. Per quanto riguarda le acque per neonati però, la percentuale di nitrati consentita è decisamente inferiore, e si attesta ad un massimo di 10 mg/L.
Prima di acquistare l’acqua in bottiglia, è sempre molto importante tenere sott’occhio questi valori. Le migliori marche propongono acque minerali con scritto sull’etichetta “Nitriti assenti”: ciò significa che l’acqua in questione è pura, e soprattutto che l’ambiente circostante alla sorgente non è inquinato.
Molto importante come ulteriore garanzia di salubrità anche la dicitura “Arsenico assente”, che ti garantisce che l’acqua non sia inquinata da alcun tipo di scoria.
Conclusioni
Durante il corso di questa guida hai potuto analizzare in modo approfondito tutto quello che c’è da sapere sull’acqua da bere. Ora, è il momento di capire meglio quando berla, e soprattutto di sfatare alcuni miti e convinzioni errate legati al suo consumo.
Prima di tutto, è bene sapere che è meglio bere poco e spesso piuttosto che trangugiare una bottiglia intera tutta d’un fiato. Inoltre, il consiglio è di avere sempre con te un bottiglia d’acqua, e di berne qualche sorso anche quando non percepisci davvero la sete.
Affidabile poi il consiglio di non esagerare con l’acqua durante i pasti, in quanto più di mezzo litro potrebbe rendere la digestione difficoltosa. Infine, per chi volesse perseguire un obiettivo di dimagrimento, il consiglio è di bere spesso, soprattutto prima dei pasti: l’acqua infatti, ha un favoloso ed utilissimo potere saziante, che ti aiuterà a percepire meno fame e a tenere la linea sotto controllo.